Chernobyl è senza dubbio uno dei titoli principali che in questo periodo stanno conquistando il pubblico d’oltreoceano. Questa miniserie, sviluppata da HBO e Sky UK, è arrivata sul piccolo schermo nel mese di maggio e si è rapidamente affermata come uno dei prodotti più interessanti e apprezzati di questa stagione televisiva. Questa sera Chernobyl arriverà anche su Sky Atlantic e in questo articolo vogliamo spiegarvi perché non potete assolutamente perdervela.
Chernobyl, trent’anni (e più) dopo
Quel che è successo a Chernobyl quel 26 aprile del 1986 lo sappiamo tutti. O meglio, tutti abbiamo una vaga idea di quegli eventi. Sappiamo benissimo che c’è stato un incidente alla centrale nucleare presente in quel paese ucraino, ma i dettagli di come si è verificato e cosa concretamente sia accaduto sono noti solo a chi abbia effettivamente approfondito la vicenda.
Questa serie quindi ci riporta in quel periodo, esplorandone tutte le sfaccettature. Attraverso gli occhi di principalmente tre personaggi, di cui due realmente esistiti, Chernobyl ci mostra la storia di questa tragedia. Dalla confusione dei primi momenti, ai tentativi di impedire il precipitare ulteriore della situazione, alla reazione della popolazione, confusa e terrorizzata, fino ovviamente alla ricerca delle ragioni del disastro e le ovvie implicazioni politiche del tutto.
Il racconto in queste cinque puntate è assolutamente avvincente. Proseguendo nella vicenda, si scopriranno sempre più informazioni su quanto è avvenuto quella tragica notte, ma soprattutto nei mesi successivi. E così, piano piano quell’evento che avevamo catalogato solo come “incidente nucleare” diventa sempre più sfaccettato e complesso. Scoperchiando un vaso di Pandora, che va ben oltre il reattore di Chernobyl.
A supporto di tutta la narrazione c’è l’incredibile lavoro di ricostruzione degli ambienti dell’epoca. Il feeling dell’Unione Sovietica anni ’80 è totale, con una qualità di regia e soprattutto fotografia, a cura rispettivamente di Johan Renck e Jakob Ihre, immensamente superiore a una tipica produzione televisiva. Menzione d’onore a Jared Harris e Stellan Skarsgård, che interpretano magistralmente Valery Legasov e Boris Shcherbina. Due performance incredibili, che decuplicano il valore della serie.
Le bugie, gli eroi e quanto abbiamo rischiato
Chernobyl affronta solo in parte le conseguenze effettive del disastro sulla popolazione. Il racconto delle vittime delle radiazioni, degli effetti terrificanti di quegli eventi, che persistono ancora oggi in quelle zone c’è, ma non è il focus del progetto. Potete trovare questo in tantissimi altri documentari e opere che raccontino questa storia.
Quello che troverete in questa serie TV è soprattutto quello che sarebbe potuto succedere. Perché, per quanto la tragedia che è avvenuta in quell’aprile del 1986 sia terrificante, quella che abbiamo sfiorato sfiorato era ancora più terribile. Un rischio di livello “estinzione totale dell’umanità“, per intenderci. Alcuni episodi sono davvero terrificanti e vi lasceranno addosso una profonda inquietudine. Il suono del contatore Geiger che registra i livelli di radiazioni in crescita vi farà venire i brividi per molto tempo.
Come abbiamo fatto a salvarci? Grazie a persone come Legasov e Shcherbina e alla comunità scientifica, che hanno cercato senza sosta una soluzione, tenendo d’occhio gli innumerevoli parametri. Ma soprattutto che hanno combattuto contro i tentativi di insabbiamento, con la politica sovietica che cercava in ogni modo di minimizzare il problema, risolvendolo nella maniera più rapida (e quindi approssimativa) per evitare di intaccare l’immagine pubblica dell’URSS in tempi di Guerra Fredda.
Al loro fianco ci sono stati tantissimi altri eroi dimenticati. Personaggi i cui nomi non sono rimasti nella storia, ma senza i quali oggi potremmo non essere qui. Dal personale della centrale nucleare che ha cercato in ogni modo di bloccare il disastro sul nascere ai minatori che hanno offerto parte della propria vita, esponendosi alle terrificanti radiazioni, per riuscire a contenere gli effetti della tragedia.
Cosa imparare da Chernobyl a trent’anni di distanza?
Uno dei temi più interessanti che emerge da questa miniserie è uno dei più attuali tra tutti quelli affrontati: l’approccio alla scienza. Fin dai primi momenti, vediamo il mondo, in particolare quello politico, affrontare con discreto scetticismo le preoccupanti valutazioni di Legasov (e successivamente Ulana Khomyuk). E non perché ci sia una ragione concreta, ma semplicemente perché è più opportuno, più conveniente seguire un parere differente.
Legasov, coinvolto come poco più che un consulente nella commissione, dovrà lottare duramente, mettersi in gioco e forzare la mano per riuscire a ottenere l’attenzione necessaria su quanto sta succedendo in quella centrale nucleare. E anche successivamente (senza entrare nei dettagli per non raccontarvi troppo) la sua battaglia sarà impegnativa.
Il punto è che alla verità non importa. Non importa che l’Unione Sovietica potrebbe fare una brutta figura a livello mondiale, non importa che i costi di riparazione potrebbero essere altissimi, non importa che sia più conveniente vederla in maniera diversa. Quello che è successo (e che sta succedendo) è sempre lì “che lo vediamo o no, che scegliamo di ignorarlo o no”.
Un monito che è assolutamente necessario in questo periodo storico, in cui i sentimenti antiscientifici si fanno (purtroppo) sempre più intensi in tutto il mondo. Un memo, che ci ricorda come l’ultima volta che abbiamo pensato di poter rigirare i fatti come più ci conveniva, abbiamo rischiato di estinguere la razza umana.
Chernobyl, una serie da non perdere
Come potete intuire, quindi, Chernobyl è un prodotto che ci ha assolutamente conquistato. Cinque episodi che entrano di diritto tra i migliori prodotti seriali del 2019. Un ulteriore passo in avanti per il mondo televisivo e ancora una volta un successo per HBO. Chi scherzava sul fatto che il network sarebbe stato in difficoltà dopo la conclusione di Game of Thrones dovrà ricredersi.
Nel frattempo, vi invitiamo a non perdervi assolutamente Chernobyl. L’appuntamento è questa sera 10 giugno alle ore 21.15 su Sky Atlantic.
[amazon_link asins=’0993597505,1982115351,8897848656′ template=’ProductCarousel’ store=’bolongia-21′ marketplace=’IT’ link_id=’6542ed9e-4605-4a8d-b41b-6d64af64b9ec’]Rimani aggiornato seguendoci su Google News!
Da non perdere questa settimana su Orgoglionerd
🇻🇦 In che senso il Vaticano ha una propria mascotte in stile anime?
🏛️ Francesco Totti diventa Gladiatore a Lucca Comics & Games
🦇 Oltre i villain e i supereroi: intervista a Lee Bermejo
📰 Ma lo sai che abbiamo un sacco di newsletter?
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!