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The Bad Batch 2, i cloni colpiscono ancora | Recensione

La nuova stagione concentra il meglio della prima, portando un po' di tragedia in più. Come ogni buon sequel di Star Wars dovrebbe fare

I soldati ribelli della Clone Force 99 sono tornati: The Bad Batch 2 torna su Disney+ e vogliamo raccontarvelo in questa recensione. Perché se già la prima stagione ci aveva fatto appassionare per questo gruppo di cloni conosciuti in Clone Wars, questa stagione dimostra che The Bad Batch non è solo uno spin-off ma una storia che merita di essere vista da tutti gli amanti di Star Wars. Perché fa quello che i migliori sequel di questa saga devono fare: alzare il livello dell’azione e delle emozioni, regalandoci personaggi indimenticabili.

La nostra recensione di The Bad Batch (Stagione 2)

La prima stagione di The Bad Batch aveva fatto un grande lavoro per introdurre questa storia. Chi aveva seguito tutta Clone Wars conosceva già i personaggi, chi aveva anche solo visto la trilogia prequel non può aver dimenticato l’Ordine 66, che ha fatto rivoltare tutti i cloni contro i Jedi, decimandoli. Ma la molti appassionati di Star Wars, che non avevano iniziato a seguire le serie animate prima di Disney+, avevano molto da recuperare: capire cosa era successo a tutti gli altri cloni e perché non stava accadendo a Hunter, Echo, Tech e Wrecker.

Star Wars SW BL Bad Batch Tech
  • SW BL BAD BATCH TECH
  • TECH: Tech è lo specialista di computer e armi e il membro più loquace del gruppo
  • Il suo cervello geneticamente potenziato può risolvere problemi tecnici più velocemente di alcuni droidi
  • STAR WARS: THE BAD BATCH: fan e collezionisti possono immaginare scene della galassia di Star Wars con questo giocattolo tecnologico premium, ispirato alla serie animata Disney Plus Star Wars: The Bad Batch

La stagione 2 di The Bad Batch invece inizia subito di corsa, letteralmente. I quattro del Bad Batch rimasti (ma non preoccupatevi, vedrete presto anche Crosshair) sono a compiere una missione su un’assolato pianeta. Con Omega che ormai è parte del gruppo, anche se in questa missione resta relegata sull’astronave.

recensione the bad batch stagione 2-min

Da subito la serie fa vedere l’ottima azione che abbiamo potuto ammirare nella prima stagione. Ma forse anche grazie alla location più luminosa del solito, possiamo vedere che il livello di animazione in queste scene concitate sale ancora. I movimenti sono più fluidi, le espressioni più realistiche. E i luoghi ricreati fra i vari pianeti sono semplicemente splendidi, come ci aspettiamo da un prodotto Star Wars.

Azione esplosiva e introspezione

Con perle animate come Tales of the Jedi, il direttore dell’animazione Dave Filoni ci ha ricordato quanto spettacolari possano essere le battaglie a colpi di spada laser fra Jedi. Ma su Disney+ di recente abbiamo visto con Andor come non ci sia bisogno di scomodare i Maestri della Forza per raccontare una storia potente.

Anche Star Wars: The Bad Batch non ha per protagonisti Jedi o Sith, ma vuole mostrarci azione spettacolare. E al contempo vuole immergerci nella psiche dei personaggi, mostrando le loro contraddizioni che li rendono unici, seppur cloni.

The Bad Batch Stagione 2 Recensione Min

Il primo obiettivo lo raggiunge appieno grazie a una grande abilità registica, trovando modi sempre nuovi di metterci al centro dell’azione adrenalica che permea tutta la serie. Ma il lavoro della sceneggiatura si sente tutto: la writers’ room di The Bad Batch 2 ha continuato a sorprenderci durante la visione in anteprima per questa recensione. I cloni si trovano sempre in nuove situazioni, che siano enormi come una battaglia in pieno spazio oppure che si trovino letteralmente dentro una scatola di metallo.

Ma anche nel cuore dell’azione non si dimentica di approfondire la nostra conoscenza con i personaggi, ponendoli davanti a scelte difficili e dubbi etici importanti. Dee Bradley Baker (doppiato in italiano da Alessandro Ballico) interpreta l’intero gruppo dei Clone Force 99, eppure caratterizza tutti i personaggi in maniera unica.

Mentre scriviamo questa recensione sappiamo che si tratta di un uomo solo, ma guardando The Bad Batch ci sembra una squadra di doppiatori abilissimi. Non solo perché cambia l’intonazione, ma perché aiutato dall’ottima animazione, trasforma ogni clone in un personaggio vero, a tutto tondo.

Nessun clone lasciato indietro

L’abilità del doppiatore, del graphic design ma anche di autori e registi si sente tutta anche nel personaggio di Crosshair, di cui Filoni e compagni non si sono dimenticati. La prima stagione ha visto la sua alleanza all’Impero come un mistero, con i suoi compagni che non sapevamo come comportarsi. Ma Crosshair non è un droide: continua a porsi domande, anche se poi zittisce la sua coscienza con la sua determinazione.

the bad batch stagione 2 recensione crosshair-min

Ma la serie vuole continuare ad analizzare la natura stessa dei cloni. Il mantra good soldiers follow orders” che ha portato all’esecuzione dell’Ordine 66 e alla fine dell’Ordine Jedi è stato uno shock. Ma ora che l’Impero acquista potere, l’umanità dei cloni diventa più difficile da mettere a tacere.

Crosshair diventa quindi il “caso di studio” perfetto per capire la differenza fra chi crede in una causa e chi esegue gli ordini, fra chi ascolta la propria coscienza e chi la mette a tacere.

Ma anche Omega (Michelle Ang, doppiata in italiano da Tiziana Martello) rappresenta un punto di vista diverso. E in questa nuova stagione ci sembra che gli autori abbiano capitano come sfruttare il potenziale della sua storia al massimo. Una volta conosciute le sue origini e trovata la sua “famiglia scelta”, Omega deve trovare il suo ruolo in questo gruppo. Alcuni dei momenti migliori di questa stagione derivano direttamente dalle sue scelte, nel bene e nel male.

Ci sembra quindi che The Bad Batch abbia preso quello che funzionava bene nella prima stagione, per approfondirlo ed espanderlo in questi nuovi episodi. C’è ancora spazio per raggiungere i fasti di Clone Wars, ma i fan del mondo Star Wars saranno felici di godersi l’azione e la profondità dei personaggi. E troveranno anche diverse “facce note” che tornano al centro dell’attenzione. Anche se, come potete aspettarvi da un show sui cloni, non saranno facce tanto diverse da quelle che siamo abituati a vedere.

Azione più concitata, introspezione e approfondimento dei personaggi, vecchie conoscenze che tornano e nuovi interessanti ruoli introdotti. The Bad Batch 2 fa tutto quello che un sequel di Star Wars deve fare (esplosioni incluse).

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  • Il suo cervello geneticamente potenziato può risolvere problemi tecnici più velocemente di alcuni droidi
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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, Nerd da prima che andasse di moda.

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