Cultura e Società

Il "Club 27" in mostra a Bologna

Un'esposizione fotografica sulle icone della musica mancate troppo presto.

Esiste un “Club” per artisti di cui nessuno vorrebbe far parte, si tratta del “Club 27” ed è la tristemente nota lista di musicisti (e non) morti all’età di 27 anni.

ONO Arte Contemporanea presenta a Bologna la mostra fotografica intitolata: “Il Club 27: Jimi Hendrix, Kurt Cobain, Jim Morrison, Janis Joplin, Amy Winehouse, Brian Jones, Jean-Michel Basquiat” , un’esposizione che intende celebrare alcuni tra i più importanti artisti della storia della musica deceduti alla stessa età.

La mostra è un pretesto per approfondire alcune tra le grandi icone della musica che hanno influenzato la cultura popolare fino ai giorni nostri. È composta da 40 opere, alcune in esclusiva italiana, di Jill Furmanovsky, Michael Lavine, Charles Peterson,Terry O’Neill, Baron Wolman, Lee Jaffe, James Fortune, Guy Webster.

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Jean-Michel Basquiat ed una delle sue opere (senza titolo)

27 anni: un’età “pericolosa”

Tra il 1969 e il 1971 morirono alcuni celebri musicisti, tutti ventisettenni, tra cui Brian Jones, Jimi Hendrix, Janis Joplin e Jim Morrison. All’epoca la coincidenza suscitò qualche commento, ma fu solo con la morte di Kurt Cobain, nel 1994, che l’idea di un “Club 27” cominciò a prendere piede nella percezione pubblica. Nonostante le cause di morte fossero diverse (abuso di sostanze, suicidio e persino omicidio) questo mito, alimentato dai media, ha portato alla credenza popolare che sia comune per molti musicisti incontrare una morte prematura a quell’età. Una specie di statistica maledetta.

L’interesse nella legenda del “27 Club” si rinnovò ancora nel 2011 con la morte di Amy Winehouse, diciassette anni dopo la morte di Cobain. Solo tre anni prima, la cantautrice londinese aveva espresso il timore di morire a quell’età.

Nella loro breve vita questi artisti hanno lasciato un segno indelebile nella musica, così come nell’arte. Molti oggi si chiedono come si sarebbe potuta sviluppare la loro carriera, purtroppo possiamo solo immaginare come questa avrebbe influito sulla cultura popolare.

La mostra sarà visitabile gratuitamente fino al 24 febbraio 2019, ma anche oltre quella data tutti noi possiamo celebrare queste icone scomparse troppo presto: godendo della loro arte immortale.

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Michael Schiaretti

Pirata professionista, educatore per vocazione, mi diletto nel cosplay ma frequento solo fiere in cui possa trovare birre artigianali.

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