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Vittorio Giardino si racconta da Cartoon Club

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Si è concluso in queste ore Cartoon Club, il Festival internazionale del cinema d’animazione, del fumetto e del gioco, giunto ormai alla sua quarantesima edizione. Un appuntamento che ogni anno attrate migliaia di appassionati, anche grazie alla mostra mercato Riminicomix che è un punto fisso nel calendario delle fiere di settore. Visto l’anniversario, una grande firma si è occupata della locandina di Cartoon Club, ovvero Vittorio Giardino, celebre nome del fumetto noir italiano, che ci ha concesso un’intervista.

Cartoon Club dedica una mostra a Vittorio Giardino

Questo artista ha avuto una carriera particolarmente lunga e celebrata nella nona arte tricolore. I suoi primi lavori risalgono agli anni Settanta, immergendosi pienamente nel filone di storie oscure che in quegli anni caratterizzava il media. Vittorio Giardino diventò presto un nome chiave del noir, con titoli appassionanti, che hanno conquistato tanti lettori.

Nelle sue opere spesso ha indagato su alcuni momenti difficili della storia mondiale ritenendo, come ci ha raccontato, che siano proprio quelli più interessanti da esplorare. Si pensi ad esempio al ciclo di Max Fridman ambientato in giro per l’Europa nel 1938 o alla trilogia di Jonas Fink che attraversa gli anni della dittatura stalinista nella Repubblica Ceca.

A Cartoon Club il suo stile unico si poteva ammirare, oltre che sul poster, anche in una speciale mostra dedicata, intitolata Vittorio Giardino, l’eleganza del fumetto. Nonostante l’evento si sia concluso, questo percorso espositivo ricco di tavole originali che ripercorrono la carriera dell’artista è ancora visitabile: rimarrà disponibile fino al 18 agosto nella galleria Augeo Art Space.

Vittorio Giardino è stato solo uno degli ospiti che hanno partecipato a questa quarantesima edizione di Cartoon Club. A Rimini erano infatti presenti autori celebri come Silver, creatore di Lupo Alberto, Simone Massi e Jinichi Hayama, oltre a icone del mondo Nerd come Cristina D’Avena e Giorgio Vanni che hanno regalato grandi concerti, come da tradizione.

Un viaggio dagli anni ’70 a oggi tra le pagine dei fumetti

cartoon club intervista vittorio giardino

Fatte le dovute introduzioni, addentriamoci alla scoperta della nostra intervista con Vittorio Giardino. Un artista che si è raccontato, facendoci dare una sbirciata dietro il velo, alla scoperta del suo approccio al lavoro, ma anche alla sua esperienza raccolta in una carriera lunghissima. La trovate di seguito: buona lettura!

La mostra che le è dedicata a Cartoon Club si intitola L’eleganza del fumetto, che ben rappresenta il suo tratto. Qual è il segreto per realizzare illustrazioni e opere, appunto, eleganti?

Non so se i miei fumetti sono eleganti, ma di certo non c’è alcun segreto. Disegno come posso e non cerco le immagini più belle, ma quelle più adatte a raccontare nel modo migliore la storia che ho in mente.

La sua è una carriera lunghissima che affonda le radici negli anni ’70, un’epoca iconica per il fumetto italiano. Com’era l’atmosfera del settore, in quegli anni?

Stimolante. Era appena iniziato il cammino del fumetto da sottocultura per analfabeti a qualcosa di più ambizioso. Si sentiva che stava arrivando una stagione nuova. C’era un grande fermento.

Gli anni ’70 e ’80 in Italia erano anche anni difficili in senso più generale per il Paese e spesso le sue storie si sviluppano proprio in epoche così oscure. Cosa la spinge a indagare proprio questi momenti?

Sono proprio gli angoli oscuri della Storia che vale la pena di illuminare.

Come ha vissuto l’evoluzione del fumetto nel nostro Paese nel tempo? È d’accordo con l’idea che oggi sia più riconosciuto dal grande pubblico?

Riconosciuto forse sì, ma il pubblico resta piccolo. Salvo rare eccezioni, il destino dei fumetti è lo stesso di tutte le opere a stampa.

Crede che questo sia un periodo positivo per il fumetto?

Per un verso sì, perché sono molti i giovani che si dedicano a questo linguaggio, dunque ci saranno molte nuove opere interessanti. Per un altro verso meno, perché molti sogni sono destinati a non realizzarsi.

Tornando a Cartoon Club, lei ha illustrato il poster di questa edizione. Come è nata questa illustrazione? Ci può guidare passo passo nella sua realizzazione?

Avevo ricevuto una linea guida dall’organizzazione del festival. Per esempio, dovevano esserci Rimini, l’estate, il mare, i fumetti e una linea di continuità con i manifesti degli anni precedenti. Non è stato facile conciliare tutti questi elementi, ma una volta trovato il “punto di vista”, il resto è venuto da solo.

Un’ultima domanda: che fumetto sta leggendo la ragazza del poster?

Non si sa. Ognuno può immaginare quello che preferisce.

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  • Giardino, Vittorio (Autore)
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