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Captain Marvel: la chiamata dell’universo | Recensione

La lunga attesa è giunta a conclusione. Dopo mesi dall’ultimo film del MCU, è finalmente giunto il momento di Captain Marvel e della nostra recensione. Le aspettative per la prima avventura di Carol Danvers sul grande schermo erano davvero alte. Sarà che i fan della sua versione cartacea sperano di vederla da anni (già dai tempi di Avengers: Age of Ultron) unirsi a Capitan America e soci, sarà per il ritorno di Nick Fury in grande stile o sarà semplicemente per la scena immediatamente successiva allo scontro con Thanos, quando per la prima volta è arrivato un riferimento esplicito a questo personaggio.

Ma tutte queste aspettative sono state ripagate dall’attesissimo film? Scopriamolo insieme, nella nostra recensione di Captain Marvel!

La recensione di Captain Marvel potrebbe essere brevissima…

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Non stiamo a girarci troppo intorno: Captain Marvel è uno dei film migliori del Marvel Cinematic Universe. Questo vale ancora di più, se consideriamo solo le origin story, storicamente legate a un modello fisso che raramente è stato scardinato. Non ci sarà da stupirsi quando nelle prossime settimane qualcuno inizierà a ritenerlo il proprio preferito in assoluto. La recensione di Captain Marvel potrebbe già concludersi qui, tanti saluti, grazie di averla letta e ci risentiamo per Avengers: Endgame.

Proviamo però ad addentrarci un po’ più in profondità e andare a cercare le ragioni per cui questo film funziona così bene. Lo faremo muovendoci con estrema cautela per evitare spoiler di qualsiasi tipo. Questo perché come per altri film del franchise (e forse ancora più del solito) è trapelato davvero poco sulla prima avventura di Carol Danvers. Gli stessi trailer, che abbiamo visto e rivisto fino a consumarci gli occhi contengono praticamente scene solo dalla prima mezz’ora, con pochissime eccezioni.

Non risponderemo quindi alla solita domanda: “Di che cosa parla Captain Marvel?”. Tutto quello che dovete sapere, lo potete imparare direttamente dal promo che trovate qui sopra. Il resto dovrete andarlo a scoprire direttamente in sala. E siamo piuttosto sicuri che non ve ne pentirete.

Le ragioni per cui Captain Marvel funziona

Innanzitutto, Captain Marvel è un film estremamente dinamico. Le diverse location, tra spazio e pianeta Terra, permettono di mantenere alto il ritmo e l’attenzione dello spettatore, incalzandolo minuto dopo minuto. Se le sequenze cosmiche sono travolgenti come e più di quanto ci si può aspettare, quelle nel nostro mondo sono forse meno spettacolari visivamente, ma riescono a coinvolgerci grazie alla fantastica chimica tra i personaggi che le animano.

Il cast secondario è infatti un altro fattore chiave della riuscita di Captain Marvel. Dal redivivo Phil Coulson, assente dal grande schermo dai tempi di The Avengers, a Maria Rambeau, passando per il piccolo Goose e salendo fino a Nick Fury, finalmente tornato in un ruolo di rilievo dopo anni di cameo. Ognuno di questi personaggi contribuisce alla storia e riesce a entrare nel cuore degli spettatori. Sì, lo ripetiamo, anche il gatto Goose.

Altro aspetto importantissimo sono ovviamente gli Skrull. Al netto delle implicazioni che comporta la loro introduzione per il futuro del Marvel Cinematic Universe, sono gestiti in maniera eccezionale. Anche grazie alle diverse precauzioni messe in atto per sincerarsi dell’identità degli eroi, la sensazione di continuo sospetto storicamente legata alle loro apparizioni più importanti viene restituita ottimamente.

E a proposito di storia, per chi conosce bene quella fumettistica di Carol Danvers e in generale dei fumetti Marvel, ci sono diverse sorprese in agguato. Piccole chicche, che ovviamente non vi anticiperemo, ma che dimostrano che gli Studios hanno fatto molto bene i propri compiti. Ma dopo più di dieci anni di Marvel Cinematic Universe, ormai lo sappiamo bene.

E poi lei, Carol Danvers

E ovviamente, l’ultimo tassello, il più importante è la protagonista: Capitan Marvel, ma ancora di più Carol Danvers. È l’eroina di cui l’universo ha bisogno, non solo per la sua forza, ma per quello che ci insegna. A prescindere da tutto, quello che Carol trasmette al pubblico è la sua determinazione. La forza di rialzarsi e andare più in alto, più lontano e più veloce.

È interessante notare come sia stata sviluppata la sua figura, riuscendo a trovare il perfetto amalgama tra il cosiddetto empowerment femminile e la necessità di non trasformarlo nell’unico tratto caratteriale del personaggio. Nessun tentativo di ‘distruggere gli uomini’ come qualcuno ha cercato vanamente di sostenere negli ultimi mesi. Carol è dura come il vibranio a prescindere da qualsiasi influenza esterna. Certo, ha subito delle discriminazioni nella sua vita, ma non si è lasciata definire da esse.

Altrettanto affascinante è il rapporto che ha con Maria Rambeau. Un affetto strettissimo, un’amicizia intensa, di quelle che non si vedono poi così spesso sul grande schermo. Potrebbe essere davvero piacevole scoprire di più su di loro nel futuro del Marvel Cinematic Universe, o anche semplicemente vederle interagire di nuovo insieme.

Infine, un aspetto che ci ha colpito di Carol Danvers è come sia il perfetto anello di congiunzione tra il lato cosmico del Marvel Cinematic Universe e il pianeta Terra, come (e forse più) di Star-Lord e i Guardiani della Galassia. Con l’espansione dell’universo avvenuta con l’arrivo di Thanos, sarà un fattore fondamentale nel futuro del franchise.

Il futuro del MCU (e non solo) è luminoso

Insomma, le righe conclusive della recensione di Captain Marvel le avete già lette qui sopra. Questo film è uno dei migliori del franchise e, pur arrivando a ridosso del grande evento che sarà Avengers: Endgame, apre diverse possibilità per il futuro. Che sarà senza dubbio luminoso, con Carol Danvers a guidarlo.

Thanos è avvisato.

Se volete approfondire quest’ultimo tema (senza spoiler sul film), io e Gabriele Bianchi ne parleremo approfonditamente in una diretta sulla nostra Pagina Facebook giovedì 7 marzo alle 21.00. Segnatevi l’appuntamento, mi raccomando e non mancate!

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