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Orizzonti Pokémon: l’inizio di una (nuova) grande avventura | Recensione

Un rilancio per l'iconico anime dei Pokémon, che prende un approccio completamente nuovo

Ne è passata di Pistolacqua sotto i ponti (scusate, ci serviva questo gioco di parole in apertura) nell’universo Pokémon da quel lontano aprile 1997 quando prendeva il via il primo anime del franchise. Ora quel mondo è cambiato, con il mitico Ash Ketchum che è stato capace di realizzare il suo sogno e diventare un vero campione. È tempo quindi di passare la torcia e aprirsi a un nuovo percorso. Che impari dal passato e che dia un taglio sufficientemente nuovo e fresco alla serie. Ed è così che nasce Orizzonti Pokémon, che proprio in questi giorni fa il suo debutto ufficiale in Italia e di cui vogliamo darvi un piccolo assaggio in questa recensione.

Orizzonti Pokémon: chi sono i nuovi eroi dell’anime?

Questa nuova serie è un vero e proprio rilancio delle avventure di questo universo. Resta ancora da capire quanto effettivamente sia profondo questo riavvio (perché ancora non sappiamo se in futuro potremo avere un cameo di Ash o dei suoi amici) ma è evidente che ci sia un taglio netto con il passato. Ripartendo con una squadra tutta nuova di eroi e – come vedremo – tutto un altro approccio.

I primi episodi si focalizzano su Liko. È una ragazza nata e cresciuta a Paldea che, come è abituale in questo mondo, ha lasciato la sua casa per vivere grandi avventure con i Pokémon. Il piano iniziale era semplicemente di iniziare frequentando una grande accademia a Kanto (vicinissima a dove Ash stesso ha mosso i suoi primi passi) ma la vita non è sempre così facile da prevedere.

Mentre ancora sta cercando di fare amicizia con la sua Sprigatito, Liko si trova coinvolta in un intrigo difficile da sbrogliare. Un’associazione misteriosa infatti cerca di prendere possesso del pendente che la ragazza ha ricevuto da sua nonna, che sembra nascondere poteri speciali. A salvarla interverrà una squadra di avventurieri, chiamati Locomonauti, che Liko deciderà di seguire (ma tranquilli, continuerà a studiare da remoto).

Nel frattempo, su un’isola remota di Kanto il giovane Roy sogna di diventare un allenatore di Pokémon. Tuttavia partire all’avventura da un luogo così isolato è una sfida. Chissà che i Locomonauti non possano dargli la spinta giusta e magari aiutarlo a scoprire il segreto di quella antica Poké Ball che porta con sé ovunque vada…

Ripartire con una vera serie, non più una vetrina

orizzonti pokèmon recensione nuova stagione

Parliamoci chiaro: l’anime dei Pokémon (quello che potremmo definire il primo, quello di Ash Ketchum) non è nulla di che. Certo, è ricco di ricordi per tantissimi di noi, ha dei singoli episodi e film assolutamente notevoli, è stato una parte importante del successo del franchise, ma difficilmente lo metteremmo in una Top 10 dei migliori di tutti i tempi. E d’altro canto, neanche era il suo obiettivo.

Si tratta di un prodotto fondamentalmente promozionale, nato per sfruttare e allargare il successo dei videogiochi, così come tanti altri shonen prima e dopo di lui. Soprattutto nelle sue origini, era sostanzialmente una vetrina che mostrava l’idea generale dei videogiochi e le loro meccaniche, con episodi fortemente verticali che presentavano passo passo tutti i Pokémon al grande pubblico, alimentandone il mito.

E con l’arrivo delle nuove generazioni, Ash e sempre diversi amici hanno fatto da promozione ai nuovi personaggi, i nuovi mostriciattoli e le nuove regioni che avremmo esplorato su Game Boy, Game Boy Advance, Nintendo DS e Switch. Un continuo rincorrersi, proseguendo guardando sempre avanti, senza davvero sfruttare un universo e una mitologia che erano in immensa espansione, in ogni direzione.

Orizzonti Pokémon invece fa qualcosa di diverso

orizzonti pokèmon recensione nuova stagione

Aver messo quel punto, dando alla storia di Ash Ketchum un finale da grande campione e permettendogli di passare la torcia, apre enormemente le possibilità di narrazione. E così, non dovendo più fungere da strumento promozionale (dopotutto Pokémon è già il franchise più redditizio di sempre) si può tentare una nuova strada, che abbracci l’immensità di questo universo e cerchi di costruire qualcosa di più.

È significativo quindi che si parta tracciando una linea che unisce le ultime novità agli inizi. Liko arriva dall’ultima regione “scoperta” dai videogiocatori e ritorna là dove è nato tutto. E nel solco così tracciato troviamo tutta la storia del franchise finora: i Pokémon a bordo della nave dei Locomonauti provengono da tutto il mondo (già in questi primi episodi vediamo tra gli altri un Noctowl, uno Snorunt e un Pawmi) e non ci stupirà scoprire che anche i membri del team provengono da diversi luoghi.

Al contempo Pokémon Orizzonti può finalmente prendersi il lusso di costruire una storia originale e orizzontale. Non siamo più davanti al protagonista che riceve il suo starter dal professore e deve seguire il percorso tracciato di palestra in palestra che caratterizzava le prime stagioni, ma c’è una vera trama, con misteri da risolvere e un intreccio che si fa complesso.

Naturalmente restiamo pienamente nel target shonen/shojo, peraltro nella fascia più bassa di questo. Il pubblico ideale è chiaramente quello delle scuole elementari, forse i primi anni delle medie. Ma al netto di qualche semplificazione, ci troviamo davanti a un prodotto che può incuriosire anche gli appassionati più adulti, proprio grazie a questa storia più articolata.

Orizzonti Pokémon: un ottimo inizio per la nuova era

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Quello che questa serie propone è un approccio ideale per rilanciare il franchise anche dal punto di vista televisivo, sfruttando al meglio tutto quello che non c’era agli inizi, dalle diverse nuove generazioni di Pokémon alla possibilità di scegliere fra due protagonisti, fino alla creazione di trame più sviluppate. Il tutto tenendo comunque uno spazio per “cuscinetti di sicurezza” come Pikachu, Charizard e un generale amore per la prima generazione.

Resta un prodotto rivolto a un pubblico giovane, che magari proprio tramite questa serie scoprirà il grande mondo dei Pokémon, lanciandosi in un’avventura straordinaria. Ma anche i più adulti saranno incuriositi, pronti a scoprire quale sarà la risposta dietro alcuni misteri. Senza dimenticare che eventuali camei di personaggi chiave delle prime serie potrebbero essere una carta interessante da giocare in futuro.

Insomma, Orizzonti Pokémon apre la porta a una nuova era per l’anime. Non ci aspettiamo di vederlo entrare presto nelle Top 10 di cui si parlava più sopra, ma rimane una visione piacevole, che sa darci una prospettiva finalmente ampia su questo universo diventato finalmente sconfinato.

Orizzonti Pokémon va in onda dal lunedì al venerdì alle 16.15 su Boing (canale 40 del DTT).

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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