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Angry Birds 2, Nemici amici per sempre: Recensione

Parliamo del sequel di un film nato dal videogioco

Da oggi esce nelle sale Angry Birds 2, un film che nonostante non rispecchi totalmente dai canoni del videogioco, riesce a farsi valere.

“Abbiamo un’isola da salvare…. Due isole!”

Angry Birds 2

È passato un po’ di tempo dalle vicende che hanno concluso il primo capitolo di Angry Birds; ormai il film è andato oltre il concetto nato dal videogioco, i lanci dalle fionde non servono più per fare la guerra contro l’Isola dei Maialini, o almeno, non solo per quello (anche perché ormai la guerra si è ridotta a piccole scaramucce e scherzetti che si fanno tra un regno e l’altro). Ormai l’Isola degli Uccellini ha sfruttato questo potenziale per evolversi, i lanci dalle fionde sono un’abitudine e vengono usati come mezzo di trasporto per spostarsi da una parte all’altra dell’isola.

L’imprevisto che dà il via alla trama effettiva del film avviene sull’Isola dei Maialini: Un enorme palla ghiacciata viene scagliata contro la città di Leonard aka Re Barbafangosa (il Re dell’Isola dei Maialini), facendogli scoprire con suo enorme stupore che esiste anche una terza isola intenta a minacciare le altre due. Leonard chiede perciò una tregua all’Isola degli Uccellini, e, dirigendosi proprio verso i suoi ex nemici, convincerà Red, protagonista del primo film, a creare una squadra di salvataggio diretta proprio sulla terza isola.

“Siamo tutti più forti quando siamo uniti”

Angry Birds 2

Il mix di personaggi protagonisti è vario e ben bilanciato; oltre a Red, discutibile capo sella squadra, ritroviamo i suoi immancabili amici, Chuck (ribattezzato “Il veloce”) e Bomb. Farà qualche breve, ma essenziale apparizione anche Grande Aquila (ribattezzata “Impavido Guerriero”). I membri suini della squadra invece sono composti da Leonard, il suo piccolo assistente Courtney e Garry, inventore dei particolari gadget creati appositamente per la missione. Al gruppo si unirà anche Silver, sorella di Chuck, nonché genio dell’ingegneria, che creerà una costante competizione con Red su chi è in grado di capeggiare questa task force perfettamente bilanciata tra simpatia, intelligenza e forza. Il punto cruciale della competizione tra Silver e Red è lo stesso che ha dato il via alle avventure del primo capitolo: la paura di Red di rimanere solo e di rivivere la stessa solitudine che lo ha accompagnato in passato.

“Quando è tutto così facile, succede sempre qualcosa di… drammaticamente inaspettato!”

Angry Birds 2

Angry Birds 2 inizia con un ritmo ben cadenzato, le battute scorrono e non si vedono eccessivi punti di forzatura della trama, giusto quel tanto che permette la normale amministrazione di un sequel. Sul finale il ritmo delle battute resta invariato e, anche se alcune possono risultare un po’ ripetitive, ciò non lo rende meno divertente. Anzi, per rendere la storia un po’ più variegata, la produzione ha alternato l’avventura dei simpatici amici nemici con quella di tre piccoli pulcini intenti a recuperare tre uova, perdute mentre giocavano in spiaggia; questo stacco dalla storia principale ricorda un po’ le avventure dello scoiattolo Scrat all’interno della saga de L’era Glaciale. La storia di questi piccoli 3 protagonisti resta irrilevante ai fini della trama principale, o meglio, ad un certo punto ne entrano un po’ forzatamente: se la loro storia fosse rimasta a parte, i produttori non avrebbero fatto un soldo di danno.  Ciò nonostante anche questa piccola parte del film è molto divertente, in quanto anche i tre piccoli pulcini si ritroveranno all’interno di sfortunate situazioni inverosimili, ma molto spassose.

“Un Mondo sempre più grande… a sorpresa!”

Angry Birds 2

Il primo Angry Birds è ambientato sull’Isola degli Uccellini e sull’Isola dei Maialini, le uniche due isole che esistono all’interno del videogioco. Alla scoperta di una terza isola, persino i protagonisti sono stupiti della sua esistenza. Infatti c’è un po’ da chiedersi: perché quest’isola è apparsa solo ora? Come mai in tutto l’arco di esistenza, nessun maiale e nessun uccello ne era a conoscenza? In realtà questa domanda non ha una risposta, allo spettatore viene naturale porsela, ma in fondo fa parte di quelle piccole e normali forzature da sequel di cui parlavamo prima.

“Più inconfondibili delle impronte digitali ci sono solo le sfumature della voce”

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Come ogni film d’animazione che si rispetti, uno dei fattori di maggiore importanza è sito nel doppiaggio. La notorietà del doppiatore per altre qualità che vanno oltre la sua voce però non abbassa sicuramente la qualità del doppiaggio, anzi, ne diventa punto di forza. Infatti da un po’ di tempo le voci che caratterizzano i personaggi animati (e non solo) sono ‘uscite allo scoperto’ e anche i doppiatori hanno mostrato il volto, diventando delle star ancor più di quanto lo fossero prima. Basti pensare che, oltre a Maccio Capatonda aka Marcello Macchia ormai veterano nel doppiare il protagonista Red, al suo fianco possiamo notare nientepopodimeno che l’immancabile Francesco Pannofino, ormai doppiatore di un’infinità di personaggi del mondo cinematografico e televisivo, nonché protagonista della serie Boris. Alla lista delle voci si aggiungono anche Alessandro Cattelan, ormai voce ufficiale di Chuck nella versione italiana, mentre a doppiare Re Barbafangosa possiamo sentire Massimo Bitossi, noto ai più non tanto per la voce quanto per aver interpretato l’Orco Bruno alla Melevisione. Un cast che, sebbene non abbia mai avuto il doppiaggio come proprio lavoro principale (Pannofino a parte), ha fatto un lavoro di egregissimo rispetto.

“Ma pensa Te!”

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È la prima pellicola diretta Thurop Van Orman, ormai veterano del mondo dell’animazione in ogni sua parte produttiva: Storyboarder per Le Superchicche e Le tenebrose avventure di Billy e Mandy, creatore de Le meravigliose disavventure di FlapJack e autore di quella pietra miliare conosciuta con il nome di Adventure Time, Van Orman con la regia di questo film dimostra di conoscere le varie sfaccettature che compongono la buona riuscita di un prodotto d’animazione che, alla fine, non aveva dei grandi punti saldi su cui avviare una storia, ma ciononostante è riuscito a creare un buon film senza sbavature, che raggiunge lo scopo che Angry Birds 2 vuole raggiungere: divertire e non annoiare.

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Enrico Natalini

il suo DNA è composto al 100% di cultura trash e underground. Che siano libri, film, fumetti, serie tv, spettacoli teatrali, mostre o televendite è un segugio per tutte quelle chicche che sopravvivono all'insaputa del mainstream. Di lui dicono che è come un cartone animato, non ha capito bene se sia un complimento o meno, ma a lui piace.

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