Cinema e Serie TVSerie TV

Andor: Il ritorno del non-Jedi | Recensione

Abbiamo visto in anteprima i primi quattro episodi del nuovo show di Star Wars, ecco cosa ne pensiamo

È stato uno dei primi show legati all’universo Star Wars destinati a Disney+ a essere annunciata e fra pochi giorni finalmente sarà qui. Stiamo parlando di Andor, serie TV incentrata su uno dei personaggi principali che hanno preso parte alla missione di recupero dei progetti della Morte Nera che ha dato il via alla trilogia originale. E ora, dopo più di cinque anni dal debutto di Rogue One: A Star Wars Story, finalmente possiamo scoprire la sua storia.

Andor, la serie TV che ci porta negli angoli nascosti della saga

Con l’arrivo nelle sale di Rogue One: A Star Wars Story prima e di The Mandalorian sul piccolo schermo poi, ha iniziato a diffondersi tra gli appassionati di questo universo un’idea. In molti hanno sottolineato come i migliori progetti del ‘nuovo corso’ sotto l’egida di Disney fossero quelli che per certi versi erano meno legati agli elementi tradizionali della saga.

Poche spade laser, pochi volti particolarmente noti, l’ordine Jedi e la famiglia Skywalker non più al centro della narrazione. A sorpresa, le storie più apprezzate anche dal fandom più accanito si sono rivelate quelle che meno si basavano su quanto costruito in passato e che più cercavano di raccontare storie nuove.

Per quanto interessante da notare, non è solo questo ad aver fatto funzionare questi due progetti. Anche perché, sebbene sia effettivamente percepibile una differenza di approccio, a conti fatti in entrambi i legami con lo Star Wars più tradizionale non mancano certo. I fan ricorderanno ancora con emozione quella scena con Darth Vader in Rogue One: A Star Wars Story ad esempio, o le diverse sorprese della seconda stagione di The Mandalorian.

Però la decisione di non focalizzarsi su questi aspetti, tenendoli in secondo piano, è effettivamente fondamentale. Lasciare da parte gli Skywalker significa abbandonare la rete di sicurezza, ‘costringendo’ a creare una storia che possa volare in autonomia. Ed è questa la lezione che la serie TV su Andor ha imparato, rilanciando proprio da questo punto di vista.

Più adulta, più cupa, più reale

andor serie tv star wars recensione
©2022 Lucasfilm Ltd. TM. All Rights Reserved.

La sensazione, fin dall’inizio, è quella di trovarsi davanti a un progetto diverso dal resto dell’universo di Star Wars. Certo, i riferimenti ci sono, il mondo in cui ci muoviamo è quello che conosciamo, ma è diverso il modo di raccontarlo. C’è un tono più concreto, un cambio di prospettiva e questo rivoluziona tutto l’impatto della storia.

Questo si vede particolarmente nella rappresentazione dell’Impero nella serie TV Andor. Quella che abbiamo conosciuto finora era un’organizzazione sì malvagia e crudele, ma che difficilmente sentivamo come concreta. Era l’equivalente spaziale del tirannico sovrano delle fiabe che rapiva la principessa e che il cavaliere senza macchia e senza paura doveva affrontare.

Nella serie TV dedicata a Cassian Andor invece possiamo percepire un’aria diversa. Lontani dal centro del comando e dai suoi temuti leader, possiamo vedere l’Impero Galattico come una vera e propria dittatura. Lo show non ha paura di mostrarci i lati più cupi della vita sotto questo dominio, tra corruzione, soprusi, delazione, angherie e lotte di potere in un mondo dove cane mangia cane.

E allo stesso modo, i nostri protagonisti non sono i sopracitati cavalieri senza macchia e senza paura. Sono persone comuni, che cercano di sopravvivere come possono. Troviamo una grande varietà di personalità: c’è chi sostiene apertamente l’Impero e chi non lo apprezza ma china il capo, pensando a proteggere sé stesso in primis. E anche chi vuole effettivamente ribellarsi procede a piccoli passi, restando il più possibile nell’ombra. Perché una grande battaglia campale contro il sovrano malvagio esiste solo nelle fiabe.

Andor è una serie TV che parla della nascita di un rivoluzionario

andor serie tv star wars recensione
©2022 Lucasfilm Ltd. TM. All Rights Reserved.

C’è una frase in Rogue One: A Star Wars Story che ha particolarmente colpito Diego Luna, come ci ha raccontato in conferenza stampa: “Sono in questa guerra da quando ho sei anni“. Per certi versi è questo il nucleo su cui si costruisce tutta la serie TV dedicata a Cassian Andor. L’idea di raccontare come nasca un rivoluzionario, quali siano i meccanismi (e a volte gli eventi imprevedibili) che portano a diventare una figura di questo tipo. Una storia indubbiamente potente, che in un’epoca turbolenta come quella che stiamo vivendo assume una valenza ancora maggiore.

Per farlo, lo show si prende il suo tempo ed esattamente quello. Abbiamo potuto vedere solo una parte della prima stagione, ma è evidente che ci sia un disegno preciso per l’arco narrativo del suo protagonista. Un concetto sottolineato dal fatto che siano previste già solo due stagioni da dodici episodi ciascuna e non ce ne saranno altre (salvo grosse sorprese).

Il rovescio della medaglia di questo approccio – e del sopracitato tono più concreto – è che Andor non è una serie TV particolarmente brillante. È un prodotto molto più moderato rispetto a quanto visto finora, con un ritmo più dilatato e meno momenti che faranno saltare sulla sedia e daranno ogni settimana occasione di discutere agli appassionati (almeno finora).

Una scommessa non da poco, che nell’epoca dello streaming e di un certo tipo di serialità potrebbe non ripagare. Ma il potenziale per superare la sfida creando un prodotto di qualità c’è tutta. Date quindi una chance a questo nuovo “eroe” lontanissimo da Luke Skywalker. Andor debutterà con i primi tre episodi il 21 settembre su Disney+.

Da non perdere questa settimana su Orgoglionerd

✒️ La nostra imperdibile newsletter Caffellattech! Iscriviti qui 
 
🎧 Ma lo sai che anche Fjona ha la sua newsletter?! Iscriviti a SuggeriPODCAST!
 
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
 
💌 Risolviamo i tuoi problemi di cuore con B1NARY
 
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
 
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!

Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

Ti potrebbero interessare anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button