Giovanni Bogani chiede Ancora un attimo, per favore

C’è un tempo per tutto: vivere, ricordare, accettare e lasciare andare. È questo il percorso tracciato nel libro Ancora un attimo, per favore, scritto dal giornalista e critico cinematografico Giovanni Bogani. Parliamo quindi di perdita, e di persone che hanno lasciato un segno straordinario nella vita di chi le ha amate, concentrandoci su una storia in particolare: quella di un figlio che, in seguito alla morte della madre, decide di scrivere un libro in sua memoria. Il libro parla di temi che uniscono l’umanità – la perdita, l’accettazione e il ricordo – e di argomenti che potrebbero riguardarci ancora più da vicino. Non a caso il sottotitolo è “Una straordinaria vita qualunque“. Tutto ciò rende la vicenda narrata dall’autore più vicina al lettore di quanto si possa immaginare.

I genitori sono le persone più importanti della nostra vita. Le viviamo ogni giorno, finché il male non prende il sopravvento. Quando li perdiamo, qualcosa dentro di noi si spezza: accettare poi la realtà dei fatti non è affatto semplice. Sappiamo di dover andare avanti e lasciarci il passato alle spalle, pur mantenendone il ricordo nel cuore, ma occorre tempo per affrontare le varie fasi del lutto.

Un buon modo per diminuire il dolore potrebbe essere proprio questo: scriverne perché il ricordo della persona cara viva per sempre. Ancora un attimo, per favore, edito da Ilmiolibro.it, entra nell’anima del lettore a piccole dosi, pagina dopo pagina. Si fa largo nel cuore e nella memoria altrui con delicatezza e sentimento, nostalgia e paura, portandoci a scoprire la profonda sensibilità dell’uomo dietro la carta stampata.

Di seguito vi riportiamo una breve presentazione del libro:

Un passo alla volta

La storia di Giovanni Bogani e sua madre prende forma un passo alla volta, come a chiedere il permesso. Come a sperare di non disturbare il lettore con parole inadeguate o noiose, che in Ancora un attimo, per favore non lo sono di certo. Eppure il libro è tutt’altro che invasivo, merito anche della sua struttura interna: l’autore ha pensato bene di dedicare ogni pagina a un capitolo diverso, rendendone semplice e leggera la fruizione. Non è necessario mantenere il filo del discorso, o leggere Ancora un attimo, per favore in una notte per godere appieno dell’egregia penna del giornalista.

Ogni pagina rappresenta un frammento di vita a sé stante, un nuovo ricordo e un motivo in più per continuare nella lettura del libro. È come trovarsi di fronte ai pezzi di un puzzle che, posizionati uno affianco all’altro, danno vita a un film per immagini; fotografie di una vita come tante, ma straordinaria nella sua semplicità.

Mano a mano che lo scrittore ci porta nelle profondità di Una straordinaria vita qualunque, attraverso un tempo distante ma così vicino a ciascuno di noi, il lettore scopre tutta la fragilità del suo autore. Giovanni Bogani, con tutto il coraggio che la memoria richiede, ha ripercorso i suoi ricordi legati all’infanzia e all’adolescenza (anni ’60 e ’70), fino a raggiungere i giorni nostri e gli anni ’30 e ’40. Lo ha fatto scrivendo un libro di quasi 500 pagine.

Ancora un attimo, per favore: Giovanni Bogani dialoga con la madre

Ancora un attimo, per favore è ciò che chiede Giovanni Bogani alla madre dal 2015, anno della sua scomparsa. Ancora un attimo prima di guardare avanti e accettare la verità. Un dialogo sincero e pacato, quello presentato dall’autore del libro. Non si è mai pronti a perdere e lasciare andare qualcuno che amiamo oltre ogni misura. Se poi parliamo del rapporto tra una madre e un figlio, c’è poco da fare: ogni tentativo è vano. Nemmeno gli alti e bassi, parte indiscussa di ogni relazione, potrebbero mai contrastare un amore così grande. Lo stesso scrittore racconta di una relazione altalenante con madre tra le pagine del libro.

Quel giorno, il 24 marzo 2015, l’autore ha iniziato a pensare di rendere omaggio alla madre trascrivendo emozioni, ricordi e pensieri in merito al loro rapporto; una relazione fatta di sbagli, di bei sentimenti inespressi, di abbracci rimandati, di sensi di colpa per non aver dato abbastanza; ma anche di gesti eclatanti, di pranzi e cene in famiglia e di chiamate serali mai dimenticate. Il libro è un modo per sentirla meno lontana e tenerla sempre accanto a sé, nel cuore e tra le pagine di un libro, da porre accanto al letto.

Eri tu il luogo dove volevo fermarmi

Nel 2006 Michele Zarrillo cantava “…ma c’è un posto, e tu lo sai, dove io e te vivremo sempre“. Il contesto era diverso, certo, ma Ancora un attimo, per favore rappresenta simbolicamente il luogo in cui il narratore e sua madre possono finalmente trovare pace, ricongiungersi. E chissà, forse il viaggio ha portato l’autore a comprendere qualcosa in più pure di sé stesso. È un luogo ideale dove fermarsi anche per il lettore. Chi legge avrà la possibilità di rivivere un amore sconfinato attraverso oltre 50 anni di storia, viaggiando da un posto all’altro e toccando argomenti quali il cinema, la musica, i primi amori e tanto altro.

Di seguito potete vedere un paio di video-interviste per comprendere meglio di cosa parla il libro di Giovanni Bogani:

Prima di concludere, condividiamo con voi anche il video della lettura di una pagina di Ancora un attimo, per favore. Il montaggio è a cura di Gaia Giornelli, allieva del corso di giornalismo cinematografico tenuto da Giovanni Bogani presso la Scuola di Cinema Immagina a Firenze, città Natale dell’autore e luogo in cui si svolge la storia.

Ancora un attimo, per favore è già in vendita su ilmiolibro.it, alla Feltrinelli e su Amazon.