A tre anni da 6 Underground (e cinque dall’ultimo capitolo di Transformers) Michael Bay torna nelle sale cinematografiche con il suo nuovo film Ambulance. Un progetto che ruota intorno a una storia dagli orizzonti più contenuti rispetto alla filmografia recente del regista, ma che riesce a restare fedele al suo stile. Che vi piaccia oppure no. Addentriamoci nella recensione di Ambulance per capire meglio cosa aspettarci da questa nuova avventura.
Ambulance, la Terra non è in pericolo
Protagonista di questo nuovo film è Will Sharp, un veterano americano in cerca di denaro per poter pagare un’operazione per la moglie. Dopo il rifiuto dell’assicurazione e senza altre vie decide di chiedere un prestito al fratello adottivo Danny, che però ha una controproposta. Gli offre un posto per una rapina, da tenersi il giorno stesso, che renderà tutti i partecipanti multimilionari. Un piano perfetto che, come è facile intuire, non andrà liscio come dovrebbe.
L’intervento delle forze dell’ordine infatti chiede di rivedere i progetti dei rapinatori. Will e Danny quindi si trovano in fuga a bordo di un’ambulanza, tenendo in ostaggio la paramedica Cam e un agente di polizia ferito. Parte così per i due fratelli una corsa all’impazzata tra le vie di Los Angeles, alla ricerca disperata di una via di fuga, schivando gli agguati di chi vuole consegnarli alla giustizia.
Ambulance è un film dalla posta in gioco più contenuta rispetto ad altri celebri titoli di Michael Bay. Non ci sono pianeti da salvare, robot alieni che si scontrano, grandi cospirazioni mondiali da smontare o criminali internazionali da catturare. Sono quattro persone che cercano di uscire da una soluzione sempre più ingarbugliata portando a casa la pelle (e forse anche un bottino non indifferente).
Eppure, riesce a tenerti incollato allo schermo per tutta la sua durata. Superato il (forse troppo) lungo set-up, da quando l’ambulanza inizia la sua corsa, siamo con il fiato sospeso. In una curiosa situazione di bilico peraltro, non sapendo se tifare per la polizia o se per i rapinatori e nel caso dei secondi con quale dei due schierarsi effettivamente.
Michael Bay gira a volume 11, sempre
Quando si va a vedere un film di questo regista, si sa benissimo a cosa si va incontro. E così non si può contestare al film il suo essere sempre con il piede sull’acceleratore (anche metaforicamente). Anzi, proprio questa energia continua diventa un punto di forza, qualcosa che ci aspettiamo di trovare e che ci deluderebbe se mancasse.
Michael Bay resta fedele al suo stile, anche in questo caso, anche con l’orizzonte limitato alla sola Los Angeles. Già nelle prime scene, quando ancora tutto deve iniziare, dirige con un’intensità esagerata, senza praticamente mai tenere ferma la telecamera. Addirittura una telefonata con l’assicurazione riesce a essere pregna di Bayhem.
Ad aiutare c’è una sceneggiatura, curata dall’ex-produttore di Chuck Chris Fedak, che non cerca in alcun modo di essere raffinata. Sfiora appena tematiche importanti come il trattamento riservato ai veterani al ritorno in patria o i noti problemi del sistema sanitario americano, per poi concentrarsi sul crescendo dello scontro tra i rapinatori e la polizia.
In questa cornice si muove un cast particolarmente efficace, guidato dal sempre più apprezzato Yahya Abdul-Mateen II. La star assoluta però è Jake Gyllenhaal, che flirta con l’over-acting fermandosi giusto un attimo prima di esagerare. Una performance brillante che si sposa perfettamente con lo stile di Ambulance e rende il personaggio di Danny intrigante da seguire in ogni scena.
Ambulance è un film di Michael Bay, nel bene e nel male
Non fatevi ingannare dai toni entusiastici di questa recensione: è altamente improbabile che Ambulance finisca nella Top 10 dei migliori film del 2022. Tuttavia è sicuramente una pellicola che sa mantenere le proprie promesse. L’adrenalina resta alta per gran parte del minutaggio e riesce a calcare la mano senza mai davvero esagerare e diventare una parodia di sé stesso.
Insomma, Ambulance è un film di Michael Bay, leggermente diverso dai canoni a cui ci ha abituato, ma comunque tenendosi ben saldo a essi. Se andate in sala consapevoli di ciò che vi attende, siamo sicuri vi divertirete e uscirete soddisfatti.