Intrattenimento

Alla luce dell’Orsa Maggiore

Il ventunesimo secolo è il periodo della computer grafica usata anche per fare i fazzoletti di carta e i tavoli, dei “fenomeni letterari”, sì con le virgolette, e del Signore degli anelli di Peter Jackson.
Negli anni '90 ci sono Beverly Hills, le boy band e i pokemon. Uh!, e muore Freddy Mercury.
E gli anni '80?
Gli anni '80 sono quelli della magia: i vinili, i film come I Goonies e Breakfast club, le acconciature voluminose tutte cotonatura e i videogiochi più divertenti con la loro semplicità e i personaggi un po' rigidi nelle movenze.
Chi è nato negli anni '80, anche se non li ha vissuti appieno, ne porta addosso il profumo, un profumo che s'impara a riconoscere crescendo, che si riscopre in momenti inaspettati. 
Per caso, un sabato pomeriggio tardi, scavando nel cruscotto tra alcune cinfrusaglie per cercare quel cd che tanto haivoglia di ascoltare, ne trovi uno con dicitura: “Sigle cartoni animati”, lo inserisci incuriosito nell'autoradio mentre accendi i fari e fin dalle prime note riconosci la traccia numero 1. Una scarica ti attraversa il corpo e non puoi fare a meno di cominciare a cantare, quando parte la strofa…
“Mai… Mai… Scorderai… L'attimo, la terra che tremò…”. 
E anche la tua, di Terra, trema per un istante, perché non hai dimenticato.
Fai un incredibile balzo indietro nel tempo, ritrovandoti di nuovo davanti a quella mastodontica tv nera, con il dolce odore di cacao proveniente dalla tazza di latte e ovomaltina che tuo fratello maggiore sta bevendo, mentre con in mano un pugno di biscotti aspetta l'inizio del vostro “cartone” preferito.
Il momento prima si sta ridendo e scherzando, quello dopo lo schermo si fa nero e si trattiene il respiro mentre un'esplosione atomica macchia di giallo, arancione e rosso il centro della televisione;
e, come sempre, quella cadenzata voce maschile ormai familiare inizia a raccontare una storia di devastazione. 
Un uomo, dalle proporzioni fisiche alquanto discutibili, cammina con quella sua aria malinconica nascosta sotto folte sopracciglia scure, attraversa lande desolate portando un briciolo di pace e speranza a persone che hanno smesso di credere in qualunque dio. 
Di nuovo nel presente, il pomeriggio ha ceduto il posto alla sera, il cielo si è sciolto come gelato alla ciliegia e tu sei ancora nella tua macchina, a cantare.
“L'aaaaria, si incendiò… E poi… Silenzio…”. 
Le auto intorno a te nel parcheggio se ne sono andate da un po', ma tu stai facendo il tuo personale viaggio nel passato, negli anni '80, e la cosa non ti interessa.
I corpi esplodono e la censura maschera il sangue tingendolo di nero, forse è un po' esagerato tutto quel gonfiarsi in bubboni, gli occhi che escono dalle orbite con i capillari rotti, gli organi che scoppiano, ma è così che funziona la Divina Scuola di Hokuto: è impietosa e cruenta, anche un pizzico splatter, e tu la accetti così come ti viene presentata, senza obiezioni di sorta.
Non hai assolutamente niente da dire neanche quando Kenshiro, infuriatosi per l'ennesimo abuso compiuto a danno di anziani, donne o bambini indifesi, concentra una tale quantità di energia che gli abiti si strappano, letteralmente; e subito dopo lo scontro è di nuovo vestito di tutto punto, il gilet di jeans e la maglietta di cotone rosso sono perfettamente integre. Magia? Sfruttamento della piccola Lynn come sarta a tempo pieno? Non sono certo domande da farsi! A nessuno interessa la risposta… A nessuno, ho detto!
Qualche mugugno più avanti arriva il ritornello, nello stesso momento in cui ti fermi al semaforo rosso, poco prima di arrivare nella piazzetta in cui tu e i tuoi amici vi siete dati appuntamento.
“KEN, SEI TU, FANTASTICO GUERRIERO
SCESO COME UN FULMINE DAL CIELO”.
Ormai stai gridando, ma ti importa assai relativamente che il guidatore fermo nell'auto di fianco alla tua ti stia osservando come se fossi un folle da internare.
“KEN, SEI TU, IL NOSTRO CONDOTTIERO
E NESSUNO AL MONDO ADESSO E' SOLO”.
Già, grazie a lui tutti possono tornare a sorridere, possono smettere di avere paura, ma per quanto faccia per gli altri lui rimane inevitabilmente solo.
Sei ancora davanti alla televisione, anni indietro, a piangere segretamente quando scopri che a Giulia non rimane molto tempo da vivere, o quando gli amici e i fratelli e i conoscenti di Ken muoiono, tutti, uno alla volta, nelle maniere più tristi e strazianti che possono essere immaginate.
Rei, affascinante combattente dai lunghi capelli del colore del ghiaccio, che soffre dolori atroci per poi finire i suoi giorni sul pavimento di terriccio di una casetta fatiscente, nascosto agli occhi di coloro che lo amano. Shu ripetutamente trafitto da frecce e lance, viene schiacciato sotto la punta della piramide eretta a memoria di Sauzer (o Souther), pochi istanti dopo aver finalmente riacquistato la vista. Aveva fatto tutto per salvare un gruppo di bambini sfruttati come schiavi.
Per non parlare di Giulia, il grande amore di Kenshiro, per la quale lui ha rivoltato il mondo, affetta da una grave malattia che non le lascerà scampo.
Insomma, non c'è pace per l'uomo dalle sette stelle, uno dei nostri primi eroi, una delle prime persone che abbiamo mai voluto emulare.
Sei arrivato a destinazione e anche la canzone sta finendo.
“Guerriero va'…
Guerriero va'…”.
Può sembrare un mondo truce, malvagio e senza speranza, ma per te, che senza potertene quasi dare una spiegazione ti senti pieno di energie, appare tutto così come deve essere, perfetto.
Giri la chiave nel quadrante spegnendo il motore, l'autoradio si fa muto. 
Sospiri, scendi dalla macchina, uscendo dagli anni '80 per tornare nel 2012.
Saluti i tuoi amici e sorridi, sorridi come chi ha riscoperto cose preziose. 
Ancora oggi, nelle terse notti invernali e in quelle estive calde e salate, alzo gli occhi al cielo scuro per cercare il brillio delle sette stelle dell'Orsa Maggiore.
E so di non essere l'unica…

See you space cowboys

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