Intrattenimento

Aggretsuko: il ritratto di una generazione

Hello Kitty. Qualcuno la ama, qualcuno la odia: quel che è certo è che ci porta immediatamente a pensare a cose kawaii, tenerissime, dolcissime, spesso molto rosa
Ma oggi non vogliamo parlarvi di Hello Kitty, bensì di un'altra serie animata ideata e prodotta dalla stessa azienda nipponica, la Sanrio: Aggretsuko.
Aggretsuko si ambienta in una Tokyo popolata da animali antropomorfi e ha come protagonista Retsuko, una giovane panda rossa che ormai da tempo svolge il proprio lavoro dei sogni all'interno un'importante azienda. Assieme ai suoi simpatici amici, Retsuko ci porta a scoprire quella che è l'importanza dei valori quali l'amicizia, il sacrificio, l'amore, la dedizione, e che nonostante le difficoltà che la vita ci presenta, alla fine tutto sarà ripaga- ah, no? Non va proprio in questo modo?
Ricominciamo, allora.
Retsuko ha 25 anni, single, del segno dello Scorpione. È totalmente insoddisfatta: svolge un lavoro complicato e che non la stimola, circondata da un capo maschilista e da colleghi che farebbero di tutto pur di leccargli le scarpe, scavalcandola in ogni modo. L'ennesimo ingranaggio di una sistema sociale che la soffoca. 
Alla fine della giornata, alla graziosa Retsuko non resta altro da fare che tentare di sfogarsi: si chiude in un karaoke, getta finalmente la maschera della ragazza e dell'impiegata serena e compassata, e canta i brani death metal più hardocore della sua playlist, urlando tutta la rabbia che cova in corpo. Per poi tornare a casa e ricominciare tutto la mattina seguente.
Aggretsuko è di per sé brutale nella capacità di descrivere quella che è la realtà di tanti giovani di oggi. E fa scassare dal ridere.
Pur essendo graficamente piuttosto simile ad Hello Kitty, i contenuti sono decisamente diversi, molto meno edulcorati e rivolti ad un pubblico maturo. Sanrio ha dapprima distribuito la serie a partire dal 2016, e solamente in Giappone, in un centinaio di micro-episodi da pochi minuti ciascuno. Poi Netflix ha acquisito i permessi per trarne un'ulteriore serie animata da dieci episodi che, per nostra fortuna, è arrivata in tutto il mondo ed è attualmente disponibile.
Durante il corso delle puntate seguiamo la vita della giovane Retsuko e vediamo allargarsi una fauna di personaggi che è impossibile non amare (o odiare): da Tsunoda, la collega che non si fa scrupoli ad adulare i superiori per il proprio tornaconto, fino ad arrivare a Gori e Washimi, le due senpai, le donne in carriera che per quanto di buon cuore in ufficio devono mostrarsi fredde e imperturbabili. 
Nella grande giostra dell'odierna società giapponese Retsuko, come si suol dire, abbozza. Abbozza quando il suo capo la costringe a versargli la birra, rimproverandola perché, a suo dire, non la regge correttamente. Abbozza quando i colleghi le rifilano il proprio lavoro, trovandola incapace di controbattere. Abbozza quando, avendo consegnato gran parte dei propri risparmi come regalo di matrimonio per un'amica, è costretta a mangiare pane e maionese per riequilibrare le spese.
Fin quando non esplode, letteralmente, all'interno di una delle sale del suo amato karaoke.
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Lo stile super-deformed va a cozzare deliziosamente con quelli che sono i contenuti: comici, certamente – è impossibile trattenere la risata quando vediamo Retsuko cercare di mantenere la compostezza per poi estrarre il suo microfono e lasciarsi andare con un urlo liberatorio -, ma di per sé parecchio amari

Retsuko è una giovane donna che si trova intrappolata in una vita che non la soddisfa in alcun modo, a svolgere un lavoro che non le piace in un ambiente che straripa di prepotenza e lecchinaggio. Sente di doverlo fare perché è ciò che le impone la società, ciò che tutti si aspettano da lei. Cerca di resistere ("Uscita di qui sarò un'impiegata modello… uscita di qui sarò un'impiegata modello…") ma allo stesso tempo cerca qualunque tipo di scappatoia per potersela svignare e illudersi di avere finalmente in mano le briglie della propria vita. Che sia un nuovo lavoro, più facile e tranquillo, o un matrimonio con qualcuno sufficientemente benestante da permetterle di fare la casalinga, non importa.
E si sa che le decisioni prese nel cercare una via d'uscita, il meno peggio, così come quelle prese unicamente per dovere, sono spesso destinate a fallire, lasciandoci acciaccati e doloranti più di prima – ma a volte ci aiutano anche ad aprire gli occhi.
Intendiamoci: Retsuko non è il ritratto dei millenials occidentali. La società giapponese è diversa dalla nostra, e Retsuko a 25 anni già lavora da un bel pezzo, avendo trovato un "buon" posto appena uscita dall'università. Uno scenario che da noi è abbastanza inusuale.
Tuttavia, questo non ci impedisce di rispecchiarci, di riconoscere in lei parte di noi. Molti di noi hanno scelto una "strada" solo per senso del dovere, e adesso si sentono invischiati e alla disperata ricerca di una via d'uscita. Tutti, purtroppo, abbiamo a che fare con superiori dispotici, colleghi lecchini e approfittatori, e non sempre abbiamo il coraggio o la possibilità di alzare la testa e farci valere. Abbozziamo.
E alla fine della giornata, come Retsuko, ciascuno di noi ha la propria canzone urlata con la quale sfogarsi. 

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Francesca Menta

Nella vita legge fumetti, guarda cartoni e fa altre cose noiose e banali che non vale la pena menzionare. Allenatrice di Pokémon dal 1999. A quanto pare adesso recensisce anche videogiochi, coronando il sogno di una vita: poter gridare con fare oltraggiato "Lo sto facendo per LAVORO" ogni qualvolta viene trovata di fronte ad una console.

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