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A Bologna arriva il supercomputer europeo

A Bologna è nata l’università e da Bologna riparte. Proprio la città emiliana è stata scelta per il progetto Euro HPC. La sigla sta per high-performance computer: in pratica l’ateneo di Irnerio ospiterà un computer che compie miliardi di operazione al secondo. Scopo di questo cervellone elettronico sarà, tra l’altro, prevedere le condizioni meteo e creare modelli in grado di prevedere le catastrofi metereologiche, che minacciano di diventare sempre più frequenti. Cina e Stati Uniti hanno già reti composte da questi grandi ammassi di cavi, silicio ed elettricità per ragioni militari e di ricerca. Solo recentemente sta nascendo una rete europea in grado di rivaleggiare con queste.

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Com’è arrivato il supercomputer a Bologna

L’Italia aveva presentato la candidatura lo scorso 21 gennaio, grazie a un consorzio congiunto con la Slovenia, nell’ambito di un progetto guidato dal Consorzio Interuniversitario Cineca. Ne hanno fatto parte anche l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (Sissa) di Trieste. Il computer di Bologna farà parte di una rete di 8 grandi cervelli elettronici. Gli altri si trovano a Sofia in Bulgaria, a Ostrovo in Repubblica Ceca, a Kajaani in Finlandia, a Bissen in Lussemburgo, a Maribar in Slovenia, e a Barcellona in Spagna.

150 milioni di miliardi di operazioni al secondo

Tre di questi computer saranno  precursori di macchine ad esascala. Ciò significa che avranno la capacità di compiere 150 milioni di miliardi di operazioni al secondo. Gli altri cinque, a petascala, avranno un potere più ridotto: potranno compiere solo, si fa per dire, 4 miliardi di operazioni al secondo. Per dare una scala di quante siano effettivamente queste operazioni, sappiate che al mondo esistono al momento 65000 mod di Skyrim e le stelle visibili in entrambi gli emisferi con un telescopio ottico sono 9000. Altre possibili applicazioni di questo cervello elettronico sono possibili nel campo delle neuroscienze e della ricerca sull’intelligenza artificiale. Le possibilità sono tutte da esplorare, e da oggi più vicine.

 

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