A pochi giorni dalla sua conferma come CEO di Disney, Bob Iger ha deciso di spargere ulteriore benzina sul già divampante incendio dello sciopero degli attori.
In una nuova intervista ai microfoni di Squawk Box della CNBC, l’Amministratore Delegato ha criticato sia le proteste degli sceneggiatori che quelle degli attori, affermando che questi avanzano richieste irrealistiche. Insomma non l’ha toccata proprio piano.
Lo sciopero degli attori, promosso dal sindacato SAG-AFTRA, è cominciato ufficialmente oggi – 14 luglio 2023 – dopo essere stato annunciato nella giornata di ieri. Le celebrità di Hollywood si aggiungono così alle proteste degli sceneggiatori della WGA, già in sciopero da mesi. Nel mirino dei sindacati ci sarebbero proprio le grandi piattaforme streaming come Disney e Netflix, che ora si ritrovano a dover rimandare le uscite programmate a causa di un blocco totale del settore.
Il CEO di Disney contro lo sciopero di attori e sceneggiatori
Nel corso dell’intervista, Iger non ha avuto parole tenere nei confronti di chi sta protestando. “È molto preoccupante per me”, ha detto. “Dopo tutte le sfide che stiamo affrontando, della ripresa dalla COVID che è ancora in corso, questo è il momento peggiore del mondo per aggravare la situazione”. Parlando del mancato accordo, che è stata poi la fiamma che ha innescato l’incendio, Iger ha aggiunto:
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“Siamo riusciti, come industria, a negoziare un ottimo accordo con la Directors’ Guild che riflette il valore che i registi contribuiscono a questo grande business. Volevamo fare la stessa cosa con gli sceneggiatori e vorremmo fare la stessa cosa con gli attori. C’è un livello di aspettative che non è realistico. E si stanno aggiungendo alle sfide che questo settore sta già affrontando e che, francamente, sono molto dirompenti”.
È decisamente difficile capire su quali basi Iger possa definire “irrealistiche” le richieste di attori e sceneggiatori. In un recente report inviato alle piattaforme di streaming e agli studios (via Collider), la WGA ha calcolato quanto le modifiche proposte dagli sceneggiatori costerebbero annualmente alle case di produzione. Nel caso specifico di Disney, accettare i termini proposti dai sindacati costerebbe 75 milioni di dollari all’anno, ovvero meno della metà del budget di un film come La Sirenetta. Nel frattempo ieri il cast di Oppenheimer ha lasciato la premiere del film per unirsi allo sciopero degli attori.
Per capire perchè attori e sceneggiatori sono in sciopero, vi rimandiamo ai nostri due articoli di approfondimento sul tema:
- Lo sciopero degli sceneggiatori USA che sta mettendo in pausa Hollywood
- Dopo lo sciopero degli sceneggiatori, comincia quello degli attori di Hollywood
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