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5 (+1) ineludibili leggi di internet

Ah, internet. Una rivoluzione tecnologica senza precedenti, uno strumento di democrazia e di libertà, e contemporaneamente il covo dei più pericolosi criminali del mondo, perchè i loro crimini sono tanto devastanti quanto incomprensibili. Oh, e il luogo di ritrovo prediletto di cospirazionisti, negazionisti e tante altre creature bislacche.

Internet vive di contraddizioni. E' per tutti, ma soltanto pochi sono "1337". Ospita i picchi massimi dell'ingegno dell'umanità ma anche irripetibili esempi dei suoi più bassi istinti. E' anarchia, ma vi sono alcune leggi a cui non è possibile scappare.
Ecco quello di cui voglio parlarvi oggi: ho preparato una compilation di alcune delle leggi che regolamentano internet, e che è bene che conosciate a menadito se volete avventurarvi nei più occulti meandri della rete. Sono leggi non scritte, alcune descrittive altre prescrittive, alcune ben note ed altre più oscure. Non sono le uniche…ma sono un buon punto di partenza!
Come Colonna Sonora Consigliata, visto che si parla di leggi (e di criminali), perchè non vi ascoltate Jailhouse Rock? Il mio suggerimento è di ascoltarla nella versione dei Blues Brothers!
{Legge di Murphy}
Parto con una legge che risale a molto prima di internet, e che in realtà con internet non ha molto a che fare, ma è talmente famosa e universale che si merita di inaugurare questa lista. Formulata dall'ingegnere Edward Aloysius Murphy jr. la legge afferma che "se ci sono due modi per fare una cosa, e uno dei due conduce alla catastrofe, qualcuno la farà in quel modo", oppure nella sua formulazione più nota, "se qualcosa può andare male lo farà". Non è solo un inno al pessimismo, ma una curiosamente precisa affermazione statistica.
{Legge di Godwin}
Anche questa è una legge che conoscete già, se forse non nella sua formulazione originale: "con l'allungarsi di una discussione su Usenet la probabilità che qualcuno faccia un paragone con Hitler o i nazisti si avvicina a 1". Altrimenti detto, quando discutete su internet prima o poi qualcuno tirerà in ballo i nazisti, commettendo la fallacia nota come "reductio ad Hitlerum". Mike Godwin, avvocato, non era certo nuovo agli artifici retorici di chi vuole aver ragione a tutti i costi.
{Leggi di internet 1 e 2} 
Forse non lo sapete, ma le "leggi di internet" sono effettivamente state scritte. Ce ne sono tantissime, e non esiste consenso nè sull'ordine nè sul contenuto di questo documento. Le prime due leggi, però, sono universalmente riconosciute come vere. La prima è "don't talk about /b/", e la seconda è "you do NOT talk about /b/". Non voglio infrangere la legge proprio mentre ne parlo, quindi…non aggiungerò nient'altro.
{Legge di Poe}
Questa è una delle mie leggi preferite, infatti questo articolo è nato come una monografia proprio su questa legge (e prima o poi ci torno). Sostiene che "senza una visibile dichiarazione di intenti, la satira del fondamentalismo è indistinguibile dal fondamentalismo". E se ci pensate, è assolutamente vero. Se io vi dicessi ad esempio "lo so che il 97% degli scienziati sostiene che il surriscaldamento globale è un fatto, ma è ovvio che siano tutti sul libro paga delle lobby ambientaliste", voi non potreste sapere se lo penso davvero, o sto prendendo in giro chi lo pensa davvero. La legge è nata durante una discussione sul creazionismo, che potete ancora recuperare qui.
{Leggi di internet 34 e 35}
Forse le due leggi di internet più famose, sono certo che ce le abbiate ben presenti:la 34 dice che "se esiste, ne esiste la versione pornografica", e la 35 dice che "se ci si accorge che non ne esiste la versione pornografica,questo porterà alla creazione della sua versione pornografica". OrgoglioNerd.it è un sito di classe, quindi non vi voglio proporre dei link che provino queste due leggi. Nell'assurda ipotesi che abbiate bisogno di un punto di partenza per approfondire, vi rimando alla terza pagina di questa classifica.
{+1: Legge di Wheaton}
Dopo una serie di leggi descrittive finisco con una legge prescrittiva, inventata da Wil Wheaton attorno al 2007. Nelle sue intenzioni questa regola doveva essere limitata al contesto dei giochi online, ma la sua portata è aumentata fino ad ottenere una valenza assai più universale anche grazie alla sua brevità e totale inattaccabilità. Si tratta di un'indicazione etica da seguire sia su internet che nella vita reale, una massima senza tempo, dal sapore quasi biblico, che a ben pensare racchiude in sè buona parte dei Dieci Comandamenti stessi. Qual è la legge? Semplice: "don't be a dick!".

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Gabriele Bianchi

Lettore, giocatore, conoscitore di cose. Storico di formazione, insegnante di professione, divulgatore per indole. Cercatelo in fiera: è quello con la cravatta.

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