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10+1 classici della commedia italiana da riscoprire

Una lista di film noti e non, per riscoprire un po' di sana commedia italiana di qualità

Si dice che la commedia non sia altro che una tragedia scritta a metà, ma ciò non toglie che sia uno dei generi più diffusi nel panorama cinematografico mondiale. L’Italia in particolare non è stata mai seconda a nessuno in questa categoria, riuscendo a sfornare nel corso degli anni, un’infinità di titoli che hanno contribuito a formare la sua onoratissima reputazione cinematografica. Le pellicole che rientrano sotto la categoria di commedia italiana sono veramente tante, non basterebbe una vita intera a visionarle in toto. Abbiamo voluto quindi creare una lista di film, noti e non, che vadano a sottolineare le grandi doti, forse oggi un po’ sopite, che i registi e gli attori italiani hanno sempre sfruttare nell’ambito della settima arte. Ecco quindi a voi 10+1 classici della commedia italiana da riscoprire.

Saxofone (1978)

Prendete un soggetto scritto da Enzo Jannacci, aggiungete Cochi e Renato ad aiutarlo nella stesura della sceneggiatura, ed ecco a voi Saxofone. Un film comico, divertente, con delle situazioni talmente paradossali da farlo planare ai limiti del surreale.

Il film, diretto e interpretato da Renato Pozzetto, narra la storia dell’eccentrico Saxofone, suonatore di sax che vive alla giornata, e della ricca Fiorenza (interpretata da Mariangela Melato), intenta a sedurre il giovane ragazzo perché ormai stanca del suo compagno. La particolarità della pellicola è dettata dalla presenza nel cast di vari artisti provenienti dal mitico Derby Club (il locale di Milano noto per essere stato il trampolino di lancio di numerosi personaggi famosi del mondo del cinema, della musica e del teatro), come Felice Andreasi, Diego Abatantuono, Maurizio Nicheli, Teo Teocoli e Giorgio Porcaro. Notevole anche la colonna sonora di Enzo Jannacci che, purtroppo, non è stata mai pubblicata.

Piccola Curiosità: è il primo film che l’attore dirige per intero, considerando che la sua precedente esperienza da regista, si limitava solo alla direzione di uno degli episodi di Io tigro, tu tigri, egli tigra.

Classici della Commedia Italiana: Cari Fottutissimi Amici (1994)

https://www.youtube.com/watch?v=dnqLYXK3Gfo

Nonostante sia un film diretto dal mitico maestro Mario Monicelli, Cari fottutissimi amici è un capolavoro rimasto un po’ in sordina. Il film è ambientato all’inizio del secondo dopoguerra e narra la divertentissima storia di un anziano ex boxeur che, assieme ad una sgangherata compagnia improvvisata di pugili, gira l’Italia offrendo spettacoli di boxe in cambio di vettovaglie. Non mancheranno certamente gli imprevisti a rendere il viaggio più avventuroso. Un film molto particolare che riesce a farti cogliere i disagi del dopoguerra presentandoli all’interno di una storia insolita. Il reale scopo del film infatti non è solo raccontare le singole avventure del gruppo, bensì presentare uno spaccato dell’Italia di quegli anni attraverso le sfumature che vanno a contornare la trama. Con un regista così, certamente il cast non è da meno: Sor Dieci (l’anziano boxeur) è interpretato da Paolo Villaggio, mentre Massimo Ceccherini interpreta uno dei pugili. A coronare il tutto troviamo una serie di immancabili icone del cinema popolare toscano, come Paolo Hendel, Novello Novelli e Alessandro Paci.

Piccola Curiosità: la colonna sonora è composta da pezzi dell’epoca scelti da Renzo Arbore.

Classici della Commedia Italiana: Un Americano a Roma (1954)

“Maccarone, m’hai provocato e io me te magno” è una delle frasi per eccellenza che ci viene in mente quando pensiamo al nostro Albertone nazionale. Questo caposaldo del cinema, diretto da Steno, narra la storia di Nando in un crescendo di maldestri tentativi per assomigliare sempre più ad un americano, imitandone lo stile di vita, l’alimentazione e l’abbigliamento. Il film, oltre a consacrare uno dei più grandi attori che ci abbia mai regalato la nostra penisola, analizza il concetto di ‘sogno americano’ che avevano gli italiani nel ’50, portandolo all’esasperazione attraverso un protagonista perdigiorno e scansafatiche che, comportandosi come chi non è, risulta più divertente che credibile.

Piccola curiosità: il personaggio di Nando non è presente solo all’interno di Un americano a Roma; Nando fu creato dall’aiuto regista Lucio Fulci, e la sua prima apparizione risale al film Un giorno in pretura (sempre del 1954). Quel personaggio piacque talmente tanto che, oltre ad essere riutilizzato come protagonista di questa pellicola, è stato ripresentato all’interno della del film Di che segno sei? del 1975. Questo fa di Un americano a Roma, un vero e proprio spin-off di Un giorno in pretura!

Johnny Stecchino (1991)

Quando uscì nelle sale, questo film non godette di una grande considerazione della critica ma nonostante questo, con il passare del tempo ha piano piano raggiunto il riconoscimento che merita.

Il film narra la storia del simpatico Dante, autista dello scuolabus di un istituto per ragazzi affetti dalla sindrome di down, e della sua incredibile somiglianza con Johnny Stecchino, il terribile mafioso, pentito e latitante, che farà di tutto per sfuggire agli ‘ex-colleghi’. Non stiamo a dirvi come continua la storia, ma vi assicuriamo che il film mantiene tutta la comicità di Benigni ai tempi d’oro. Le gag sono ben congegnate all’interno di una sceneggiatura che porta il povero Dante ad essere simpaticamente inconsapevole di tutto ciò che gli sta capitando attorno. Anche questa pellicola, nella sua sottotrama, vuole denunciare uno spaccato dell’Italia in cui la corruzione, l’ingiustizia e la vendetta ancora la fanno da padrone.

Piccola curiosità: la scena finale del film è stata censurata in America, in quanto vede un ragazzo affetto da sindrome di Down provare delle droghe.

Mortacci (1989)

Un film grottesco, poetico, divertente, surreale e con un invidiabile cast. Uno di quei film che viaggiano in quella sottilissima linea che unisce il popolare e l’intellettuale. Mortacci narra le vicende di Domenico, un becchino che vive all’interno di un piccolo cimitero di paese, e delle anime dei trapassati che abitano il campo santo. Durante il corso della pellicola, varie anime racconteranno come sono morte, e vi assicuriamo che le morti sono una più strana dell’altra.

Diretto da Sergio Citti, il cast del film comprende attori del calibro di Vittorio Gassmann, Malcolm McDowell, Mariangela Melato, Sergio Rubini, Carol Alt e Nino Frassica.

Piccola curiosità: nonostante il film sia stato girato nel 1989, l’idea era già nella testa di Citti da qualche anno, dopo una chiacchierata con il suo mentore: Pier Paolo Pasolini. Pasolini oltretutto, scherzando sulle origini romane di Citti, gli propose di intitolare la pellicola Mortacci, cosa che successivamente il regista fece in onore al grande maestro.

Classici della Commedia Italiana: I Mostri (1963)

Diretto da Dino Risi, I Mostri è un film articolato su 20 episodi, della durata differente e del tutto distaccati tra loro. Tutti gli episodi ruotano attorno a particolari personaggi al limite del caricaturale, magistralmente interpretati dallo stesso duo: Vittorio Gassmann e Ugo Tognazzi, sempre truccati e parruccati a dovere. Il film vuole proporre in chiave di commedia, una panoramica sulla società di quel tempo (che in fondo non è così differente dalla nostra), presentando una serie di ‘mostri’ pescati dalla realtà quotidiana italiana. L’esasperazione dell’aspetto morfologico dei protagonisti e la ‘malignità’ che aleggia nel corso degli episodi, fanno sì che questa pellicola sia intrisa di grottesco umorismo, che risulta manifestarsi nella vita reale più di quanto crediamo. il successo del film portò alla produzione di altri 2 sequel: I nuovi mostri del 1977, diretto a sei mani da Mario Monicelli, Dino Risi ed Ettore Scola, ed I mostri oggi, film del 2009 diretto da Enrico Oldani. Entrambi i film seguono il filone ad episodi del primo capitolo.

Piccola curiosità: nel 2008 il film è entrato nella lista 100 film italiani da salvare, un progetto realizzato dalle Giornate degli Autori all’interno della Mostra del Cinema di Venezia, con la collaborazione di Cinecittà Holding e il sostegno del Ministero dei Beni Culturali.

Classici della Commedi aItaliana: I soliti ignoti (1958)

Altro capolavoro di Mario Monicelli, questa meraviglia sancisce l’esordio di un nuovo genere cinematografico che verrà poi ribattezzata in commedia all’italiana.

È la storia di un gruppo di sgangherati ladruncoli che cercano di organizzare un piano per rubare la cassaforte di un banco dei pegni. Una commedia molto divertente che vede come protagonisti attori del calibro di Totò, Vittorio Gassmann e Marcello Mastroianni.

Piccola curiosità: il film, oltre ad essere l’esordio della commedia all’italiana, è uno dei capostipiti dei caper movie, genere di film che solitamente si incentra sulla preparazione di un colpo da parte di una banda.

Un sacco bello (1980)

https://www.youtube.com/watch?v=hYB2WvvBu0I

Primo film diretto e interpretato da Carlo Verdone, Un sacco bello è una pellicola in cui l’attore ha dato il meglio delle sue performance. Il film narra 3 storie ambientate dentro una Roma in pieno Ferragosto: Enzo, un bulletto che vuole a tutti i costi raggiungere la Croazia con un suo amico; Leo, che incontra una ragazza e decide di ospitarla in casa, nonostante dovesse partire per Ladispoli; Ruggero, un hippy che cerca di essere convinto dal padre (interpretato dal mitico Mario Brega), a riprendere la retta via. Verdone, oltre a ricoprire il ruolo dei tre protagonisti, veste i panni del prete e del cugino di Ruggero, chiamati appositamente dal Brega per convincere suo figlio a rientrare nei ranghi. Cinque interpretazioni talmente differenti, che il regista vinse grazie a loro un David di Donatello, un Globo d’Oro come miglior attore rivelazione e un Nastro d’argento come attore esordiente. Film consigliatissimo, considerando che si tratta dell’esordio di uno dei registi più apprezzati del panorama della commedia italiana moderna.

Piccola curiosità: la scena in cui Mario Brega urla “Sò comunista così!” è stata improvvisata dall’attore, tant’è che nello sfondo possiamo vedere un Carlo Verdone vestito da prete che a stento trattiene le risa.

Classici della Commedia Italiana: Ricomincio da Tre (1981)

Il film narra la storia di Gaetano, un ragazzo napoletano che decide di lasciare casa, lavoro e amici per trasferirsi dalla zia a Firenze, alla ricerca di nuovi stimoli. Qui conosce Marta, con il quale inizierà un nuovo capitolo della sua vita. Ricomincio da Tre è il primo film che vede il mitico Massimo Troisi nel doppio ruolo di attore/regista, confermando ulteriormente il suo straordinario talento multisfaccettato. Il film vinse una valanga di premi, tra cui due David di Donatello, e quattro Nastri d’Argento. La straordinaria interpretazione dell’attore, già conosciuto dal pubblico, fece riscoprire all’italiano degli anni ’80 il piacere della commedia, a tratti surreale, a tratti agrodolce, ma sempre piacevole.

Piccola curiosità: Il film risulta essere ad oggi la pellicola rimasta più a lungo nelle sale italiane, per ben 43 settimane consecutive.

Brutti, sporchi e cattivi (1976)

Non ci poteva essere titolo migliore per questo film premiato oltretutto a Cannes nella categoria per la Miglior regia. La storia narra di una numerosissima famiglia che vive in una baraccopoli alla periferia di Roma, e le conseguenze di quella misera vita. I membri della famiglia infatti, non si fanno scrupoli a pugnalare alle spalle i propri cari per i soli interessi personali. Film variegato e divertente, a tratti drammatico, merita di essere visto in particolar modo per l’accuratezza con cui sono stati ricostruiti gli ambienti poveri in cui è girato.

Il capofamiglia è interpretato dal magistrale Nino Manfredi, che riesce a mantenere il suo status di brutto, sporco e cattivo fino alla fine del film.

Piccola curiosità: la sceneggiatura e i dialoghi in romanesco sono stati curati da Sergio Citti.

+1: Perfetti sconosciuti (2016)

Abbiamo deciso di inserire questo film per due ragioni: la prima era abbassare l’eta media dei film presenti in questa lista, la seconda è – ovviamente – perché questo film lo merita. È uscito nel 2016, e ci ha messo ben pochi mesi a diventare un instant classic. D’altronde, come diciamo sempre, i film ambientati all’interno di una stanza, o sono capolavori, o sono orrendi: Perfetti sconosciuti è un capolavoro. La pellicola narra la cena di tre coppie e un amico, in cui decidono di posare i telefoni sul tavolo e di rispondere alla presenza di tutti e in viva voce a qualsiasi chiamata o messaggio ricevano. Inizieranno a venire fuori bugie e segreti ben più grandi di quanto potessero credere.

Piccola curiosità: Perfetti sconosciuti è entrato Guinness dei primati come film con più remake in assoluto nella storia del cinema, ben 18, prodotti in ogni parte del mondo.

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Enrico Natalini

il suo DNA è composto al 100% di cultura trash e underground. Che siano libri, film, fumetti, serie tv, spettacoli teatrali, mostre o televendite è un segugio per tutte quelle chicche che sopravvivono all'insaputa del mainstream. Di lui dicono che è come un cartone animato, non ha capito bene se sia un complimento o meno, ma a lui piace.

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